Partiamo dallo loro definizione, ed utilizziamo quella della Farmacopea Europea ( NF EN ISO 9235 del 2014)

Olio essenziale: prodotto ottenuto a partire da una materia prima vegetale, sia per distillazione in corrente di vapore ( Menta, Lavanda), sia con processi meccanici a partire dall’epicarpo dei Citrus ( Limone, Bergamotto), sia per distillazione a secco ( corteccia di Betulla). L’olio essenziale è poi separato dalla fase acquosa per mezzo di processi fisici ( riferito ai primi due metodi di ottenimento). L’olio essenziale può subire trattamenti fisici che non vadano a cambiare significativamente la sua composizione ( es: filtrazione, centrifugazione, decantazione, …)

Quanto riportato sopra è la definizione di olio essenziale, di conseguenza tutto quello che non ricade nella stessa non può essere un olio essenziale anche se ha caratteristiche e composizione simili.

Non può essere un olio essenziale se ottenuto per estrazione con solventi, compresa l’anidride carbonica supercritica, ultrasuoni ed altre metodiche che portano a prodotti più o meno concentrati ottenuti da materie prime vegetali ma da definirsi in altro modo.

Altro punto molto importante per un olio essenziale è il suo impiego, è in funzione di questo che deve essere etichettato e venduto, le possibilità quando si parla di vendita al cliente finale sono:

 

In funzione della loro destinazione devono rispettare norme e leggi ben precise e sottostare anche alle normative di etichettature dove devono essere riportate frasi di rischio, pittogrammi eventuale liste di allergeni, etc.

Tutto questa teoria solo per dirvi di stare molto attenti quando acquistate un olio essenziale, ci deve essere la destinazione d’uso e una serie d’indicazioni, sia di pericolo che di altro genere.

Se non le trovate fatevi un po’ di domande prima di acquistare con leggerezza.

 

 

 

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